La rizosfera è la parte di suolo dove crescono le radici delle piante. In quest’area avviene, ogni 20 minuti circa, un ciclo affascinante, che è quello dell’ossigeno-etilene. Si è scoperto infatti che nei micrositi tra le radici delle piante vivono migliaia di microorganismi, questi si nutrono degli essudati delle radici e della sostanza organica in decomposizione che deriva dalle foglie che le piante fanno cadere morte al suolo, è come se le piante nutrissero apposta questi microorganismi e lo fanno per un buon motivo, infatti i microorganismi producono, a loro volta, composti chimici che, interagendo con i metalli presenti nel suolo, liberano sostanze nutritive che diventano disponibili per le piante stesse. La presenza più o meno elevata di questi microorganismi può essere rilevata dalla presenza dell’etilene, nei terreni selvaggi è molto più presente che in quelli agricoli convenzionali.
I microorganismi riproducendosi velocemente, consumano l’ossigeno presente nei micrositi, così facendo creano un ambiente anaerobico e favoriscono la produzione di etilene, quest’ultimo regola la decomposizione della sostanza organica e tende ad equilibrare la stessa vita microbica, che quindi si blocca giusto il tempo di ripristinare l’ossigeno nei micrositi, e quindi si ricomincia. Questo avviene appunto nel giro di circa 20 minuti ed è definito il respiro della terra.
Negli ambienti temperati, durante l’inverno, la sostanza organica fatica a decomporsi, è per questo che in primavera si ara o si fresa per arieggiare il terreno e favorire la liberazione di sostanze nutritive. Tuttavia questa tecnica non può essere applicata ovunque allo stesso modo, in altri climi può diventare un processo che interferisce troppo con i microorganismi portando in fretta il terreno alla desertificazione. Dobbiamo comunque tenerne conto anche da noi visti i cambiamenti climatici a cui stiamo andando incontro.
MICORRIZE: LE INCREDIBILI RETI SOTTERRANEE
Le piante sono in grado di creare dei rapporti simbiotici e di reciproco aiuto con certi tipi di funghi, questo rapporto è detto micorrizico. I funghi ricevono zuccheri e carbonio dalle piante e con i loro prolungamenti detti ife, danno in cambio alla pianta sostanze nutritive, acqua e sembra anche informazioni.
Questa simbiosi si traduce in:
- più risorse nutrizionali
- riduzione di composti e metalli tossici nel suolo
- protezione dagli stress idrici
- protezione da funghi parassiti e nematodi
- benefici dovuti alla produzione di fitormoni
- costituzione di reti nutrizionali con altre piante
- supporto per i semi e le giovani piantine
Per questo le piante micorizzate sembrano essere più resistenti. L’azienda agricola il Bosco delle Galline Volanti utilizza micorrize per le proprie piante, soprattutto nel momento della semina e del trapianto, per favorire la nascita di questo rapporto simbiotico fin dall’inizio.